Resina epossidica. Cos’è, come si usa, consigli utili

Resina epossidica. Cos’è, come si usa, consigli utili

Resina epossidica. Cos’è, come si usa, consigli utili

Negli ultimi anni, la resina epossidica ha conquistato il mondo creativo. Oggi, infatti, è utilizzata per realizzare gioielli, bijoux, cabochon, complementi d’arredo, quadri, modellismo e souvenir di ogni forma, dimensione e colore.

La resina ancora liquida può incorporare fotografie, glitter e strass, colori, pigmenti, cristalli, fiori secchi e persino conchiglie e charm. Può essere usata su basi in legno e metallo.

Trattandosi di un composto chimico da miscelare per ottenere la cristallizzazione, è importante seguire attentamente le istruzioni indicate dall’azienda produttrice. Informazioni sulle proporzioni e tempi di asciugatura possono variare in base al prodotto acquistato e dalla temperatura esterna.

È possibile procurarsi il necessario nei negozi specializzati e on-line dove sono disponibili anche i kit per iniziare. Questi starter-kit comprendono, oltre ai componenti da miscelare, anche attrezzi, stampi, colori e piccole decorazioni. I costi variano in base alla marca e alla tipologia di kit scelto. Possiamo, inoltre, acquistare dei prodotti lucidanti specifici nel caso la brillantezza del prodotto finito non sia quello desiderato.

Cos’è la resina epossidica. Caratteristiche e qualità

La resina epossidica è un composto chimico, un polimero termoindurente, formato da una resina liquida base, componente A, e un indurente, componente B.

Le proporzioni dei due componenti e i tempi di asciugatura, da esposizione a temperatura ambiente, variano in base al prodotto.

Oltre alla durezza e resistenza ai graffi, questo prodotto è apprezzato perché è lucido, brillante, inodore, atossico e non richiede solventi.

L’effetto dopo la polimerizzazione sarò un materiale trasparente e duro, simile al plexiglass, che con gli strumenti adatti può essere levigato, bucato e tagliato a nostro piacimento.

Fasi lavorazione resina epossidica

Come usare la resina epossidica

Per usare la resina epossidica occorre:

  • Base liquida (componente A)
  • Indurente (componente B)
  • Bilancia o misurino di precisone
  • Contenitore per miscelare
  • Spatolina in legno o plastica per miscelare
  • Guanti protettivi
  • Mascherina protettiva
  • Stampo in silicone
  • lima o carta vetrata

Prima di iniziare, indossate guanti e mascherina e coprite il piano da lavoro per proteggere la superficie. La nostra sicurezza è fondamentale.

Le due componenti sono vendute insieme e bisogna rispettare le indicazioni riportate dall’azienda produttrice per miscelarle nel giusto rapporto. Prendete, quindi, il contenitore e incorporate accuratamente la base liquida e l’indurente. Mescolate il composto lentamente in senso orario e antiorario per almeno 5 minuti o per quanto suggerito sulla confezione; in questo modo eviterete anche la formazione di bolle d’aria che potrebbero rovinare la vostra creazione.

Se desiderate una oggetto trasparente, prendete lo stampo in silicone e fate la colata di resina; in caso contrario, aggiungete poche gocce di colore, il pigmento o i glitter al componente A prima di miscelarlo con il componente B. È fondamentale ottenere un composto omogeneo prima di versarlo sullo stampo.

In base alla superficie, potete fare la “colata” utilizzando un pennellino o un bastoncino.

Lasciate asciugare rispettando i tempi indicati dall’azienda produtrice sulla confezione del prodotto. Se necessario, smussate e levigate il progetto con una lima o con carta vetrata.

Resina epossidica: consigli utili

L’ambiente di lavoro deve essere asciutto, non umido o eccessivamente caldo o freddo.

Coprite il piano di lavoro con un tappetino in silicone e usate stampi in silicone. Puliteli con alcol o acetone quando sono ancora liquidi.

Utilizzate coloranti secchi, che non siano a base acqua, poiché l’acqua impedisce l’indurimento della resina epossidica. I colonati devono essere compatibili con le resine epossidiche.

Se è necessario lucidare l’oggetto per renderlo più brillante, utilizzate una vernice spray specifica, o una carta abrasiva e un olio che elimina i segni di levigatura.

I tempi di asciugatura possono essere lunghi ma è consigliabile evitare di accelerare i tempi posizionando la lavorazione vicino a una fonte di calore eccessiva. Se la resina si surriscalda, infatti, può infiammarsi, creare crepe, bolle e ingiallirsi. Per accelerare il processo di catalizzazione (solidificazione) avvicinate lo stampo a un semplice termosifone.

Se l’oggetto da realizzare è voluminoso ed ha uno spessore maggiore da quello consigliato sul prodotto, eseguite la colata a strati. Aspettate che solidifichi uno strato prima di versare un’altra quantità di prodotto; in questo modo eviterete il cosiddetto “effetto massa”.

Per rimuove dalla creazione le bolle d’aria usate la fiamma di un accendino o una pistola termica (evitare l’asciugacapelli) per farle salire in superficie e scoppiatele con un ago o uno stuzzicadenti. Mescolate la resina con cura per ricoprire gli spazi dove prima erano presenti le bolle. Questo procedimento deve essere eseguito velocemente, prima che l’oggetto si solidifichi.

Conservate la resina nei loro contenitori, in un luogo asciutto, buio e a temperature non superiori a 20°-25°. In questo modo, il composto non si addenserà o opacizzerà. Se dovesse accadere, scaldate la confezione dentro una bacinella di acqua calda.

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